Nel 2016 sono stata un sacco di cose che non sopporto: stanca, pessimista, nervosa, pigra.
Oggi ho preso un taccuino e ci ho scritto su tutto quello che voglio dal 2017, anche quelle cose che mi vergognerei di ammettere ad alta voce. Sono stata molto specifica e diretta, zero giri di parole.
L’ho fatto dopo una giornata di furioso riordine dell’armadio e della scarpiera, dopo aver accumulato una montagna di scarti. Mi è sembrato di aver fatto spazio anche nella mia testa.
Ho fatto un elenco di obiettivi, non di desideri. Ho scritto cosa voglio ottenere, come e in quanto tempo.
Non è una lista breve, ci ho messo dentro tutto, con un sacco di frecce, asterischi, note.
Conoscendomi, sarebbe già un’impresa non dimenticarmene dopo una settimana.
Ho escogitato dei trucchi per fregarmi e non mollare: innanzitutto ho scelto il taccuino più bello che ho, uno ancora chiuso nel cellophane che stava lì da un paio d’anni ad aspettare chissà quale scopo speciale. Ha tante pagine e una carta bellissima. Mi sentirei male a sprecarlo.
Ho aggiunto alla lista la data di oggi e mi sono detta: non partire con i soliti proclami da megalomane, vai piano:il primo passo è facile, la rileggi tra un mese, vedi se hai concluso qualcosa e scrivi come è andata.
E poi, un’illuminazione: accanto a quello che voglio ho scritto un premio per ogni obiettivo raggiunto.
Non andare in libreria e scegliere quello che mi va, perché lo uso già troppo come antidoto a tutto.
Ho scelto cose che normalmente mi nego perché penso di non meritarmele davvero, dalle più piccole alle più grandi.
Mi sono data anche tre bonus da usare nei periodi troppo difficili: ho deciso che voglio fare di questo 2017 un grande Gioco dell’oca.
Chissà se ci riesco.
Una canzone:
(Questo è un numero della vecchia newsletter che mandavo su Tinyletter. Lo metto qui perché voglio conservarlo dove posso rileggerlo.)
(Foto: Jess Bailey – Unsplash)
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