«La gente dice di volere la verità, ma non è vero. Vuole una storia».
Bonnie Nadzam, Lions – traduzione di Leonardo Taiuti – Black Coffee
Riassunto delle puntate precedenti: è stato un inverno buio, buissimo
- ho lasciato un sacco di libri a metà
- ho smesso di andare al corso di teatro comico, io dico per ora, ma non lo so
- sono andata a Parigi a vedere vestiti da sposa
- sono stata a Malta per la prima volta, ma non penso che ci tornerei
- ho visto Logan al cinema senza doppiaggio e senza sottotitoli e ho capito il 95% dei dialoghi
- ho buttato un sacco di vestiti inutili, di nuovo
- sono stata a Milano a fare una fiera, io che amo fare le fiere e amo Milano
- ho festeggiato cinque anni di minimum fax facendo lezione a un corso di minimum fax
- ho incontrato Charles D’Ambrosio e gli ho regalato dei fiammiferi con le copertine dei libri di Salinger
- ho amato serie che odiano tutti (OA) e odiato serie che amano tutti (Love)
- ho visto uno spettacolo bruttissimo (Lacci, con Silvio Orlando) e uno bellissimo (Migliore, con Valerio Mastandrea)
- ho pianto di felicità perché sono nati due nuovi nipoti
- ballo sempre aspettando il tram
- ho dimenticato di mettere in pratica tutti i buoni propositi di gennaio
- ho scoperto che la vita senza glutine, latte, zucchero e caffè è comunque bellissima, soprattutto se ogni tanto posso mangiare comunque una pizza
- ho mangiato per la prima volta la pizza di Sorbillo e mi sono commossa
- ho guardato in faccia quelle due-tre cose che mi stavano schiacciando e ora vado avanti giorno per giorno, ma mi sento più leggera
E poi: mi è mancato scrivere qui.
Tu come stai?
Una canzone:
(Foto: elizabeth lies – Unsplash)
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