Monia Merli ha inventato il progetto Libro Vagabondo per fare un giro d’Italia e scoprire titoli e librerie. Seguirla su Instagram vuol dire spingersi insieme a lei fuori dalla propria bolla, avvicinarsi a libri che magari non avremmo mai letto e imparare qualcosa di più sulle storie dei luoghi e di chi quei titoli li vende. Non solo: i libri consigliati dalle librerie che sceglie di andare a conoscere diventano poi delle catene di lettura si arricchiscono delle impressioni di altre persone.
In questi tempi in cui è facilissimo fare una diretta online e parlare di qualsiasi tema senza muoversi di casa, Monia prende, parte e ci regala il suo sguardo sulle cose. Questa per me è vera divulgazione culturale.
Spero di riuscire prima o poi ad andare ad ascoltarla raccontare i libri dal vivo, magari proprio a Pordenonelegge dove ormai è di casa.
Per i suoi Cinque libri ha scelto i suoi preferiti da ottobre 2021 a ottobre 2022: scopriamo insieme questo anno di letture.
Cinque libri per un anno
di Monia Merli
Sono lettrice da sempre. Ho pianto sulle pagine de I ragazzi della via Pal; ho sognato l’amore romantico, seduta ai piedi del letto di mamma e papà, leggendo i libri di Liala; ho scoperto la passione da quegli Harmony (sì, lo confesso!) che a scuola ci scambiavamo come avevamo fatto anni prima con le figurine degli animali; ho divorato i gialli seguendo le orme e la biblioteca di papà. Ho letto sempre e continuo a farlo ogni giorno.
Se mi si chiede qual è il romanzo che mi ha cambiato la vita non so rispondere, credo che sia stata la lettura tutta ad avermela cambiata, ad avermi salvata a volte. Se mi si chiede qual è stato il mio primo amore letterario mi piace rispondere García Márquez perché tutto è iniziato da lì, ma non so dire se con Cent’anni di solitudine o con L’amore ai tempi del colera, non so quale dei due ho letto prima. Ho problemi con la memoria e spesso non so raccontarti la trama di un libro letto qualche mese fa, ricordo la sensazione, un passaggio, magari il tavolino di un caffè, il gesto di un personaggio, ma poco più. Così quando Valentina mi ha proposto di scrivere i miei cinque libri, ho risposto subito sì (perché ho imparato a farlo, a dire sì alle belle proposte), ma poi mi sono detta: e ora? Come si scelgono cinque libri, solo cinque, quando di molti si ha un ricordo vago, di affetto di amore, ma vago. Quando si sa da subito che molti dovranno restare fuori, essere sacrificati?
Così ho deciso di restringere il campo e di limitare la scelta all’ultimo anno solare, ai libri letti da ottobre 2021 ad ottobre 2022 e, anche così, non è stato semplice. Comunque…
Ottobre 2021: Il sole senza ombra, Alberto Garlini, Mondadori
Alberto Garlini nelle note alla fine del libro dice “comico e tragico stanno insieme, la risata è profonda solo quando racchiude il dolore” e pare volerlo urlare in ogni pagina Elmo X, il protagonista di questo romanzo, un uomo che forse qualcosa nasconde, un uomo che usa la verità per far ridere il suo pubblico (ma qual è la verità?), per avere potere su quel pubblico. Un uomo complicato, difficile da capire e che forse non vuole proprio lasciarsi capire.
Elmo è un comico, Elmo cerca la risata perfetta, sul palco come nella vita.
E io scelgo questo romanzo proprio per la pagina dove Elmo/Garlini racconta il suo essere “cacciatore di risate”, ma anche perché questo è un romanzo che racconta una parte della nostra storia e lo fa bene, perché ci parla di una grande amicizia (quella tra Elmo e Alberto, il narratore), ma anche di una bella e non banale storia d’amore, per il personaggio di Rossella, per il modo in cui vengono usati i dettagli per raccontarci un tutto e perché questo è un romanzo SBAM (come direbbe Valentina), un romanzo che colpisce duro: è letteratura! E anche per quella risata di “Menta zenzero e aceto”, perfetta.
Dicembre 2021: I pesci non esistono, Lulu Miller, traduzione di Luca Fusari, add editore
Un saggio che si legge come un romanzo, un memoir che si legge come un saggio, un saggio che riesce anche a virare verso il giallo. Un libro unico nel suo genere: la ricerca della risposta a una domanda “Come fai ad andare avanti?” che di domande ne genera molte altre e porta la nostra protagonista e noi lettori a vedere la vita (il caos che la governa) in un modo diverso, a farci vedere che a volte perdere la strada vuol solo dire trovarne un’altra e, soprattutto, a farci capire che ogni fenomeno, ogni evento può essere visto in modo differente a seconda di chi lo sta osservando.
Lo scelgo perché mi ha regalato il principio del tarassaco e perché questo è stato il primo saggio capace di farmi piangere.
Gennaio 2022: I pesci non hanno gambe, Jón Kalmar Stefánsson, traduzione di Silvia Cosimini Iperborea
Si svolge su tre piani temporali I pesci non hanno gambe: oggi, un tempo e il 1980, e in questi tre tempi ci parla del tempo che passa e non torna, perché tutto è destinato a essere relegato all’oblio, anche l’amore più grande di tutti.
Ci parla di amore e di un tradimento che quell’amore lo andrà a compromettere, di un’attesa che è amore, ma che rischia di essere soffocato dall’abitudine, ci parla di musica e di poesia e di mare, di un mare che pare appartenere solo agli uomini, perché alle donne spetta la riva. Ci parla dell’importanza del saper parlare e ci dice (e io lo scelgo per questo) che è importante trovare le parole per raccontarci le nostre lacrime. E lo scelgo anche per la scrittura di Stefánsson che è carezza capace di raggelare come il clima della sua Islanda. E anche per l’Islanda lo scelgo e per questa sua frase: «Ricordati di essere riconoscente per le lacrime».
Maggio 2022: Nella polvere, Lawrence Osborne, traduzione di Mariagrazia Gini, Adelphi
È la polvere a causare l’incidente che dà inizio a questa storia. Siamo in Marocco e David e Jo sono diretti a una festa di “infedeli” (essi stessi lo sono), ovvero di stranieri; ma durante il percorso travolgono e uccidono un giovane del luogo. Questo evento li costringerà a fare i conti con le loro responsabilità, ma anche con le insoddisfazioni di una coppia ormai stanca, piena di nevrosi e di litigi. Indaga il senso di colpa, Osborne, ma anche il perdono e lo fa raccontandoci il confronto tra due razze e tra due classi sociali. Portandoci in un mondo dove potrebbe bastare una parola sbagliata, una mossa sbagliata a far scattare una scintilla. La polvere è ovunque (titolo italiano perfetto!), è quella che arriva dal deserto, la sabbia, è quella che tutto copre ed è quella che, metaforicamente, nasconde segreti, tradimenti, pensieri e, per estensione, la verità tutta.
Lo scelgo perché leggere Osborne è un regalo che ognuno di noi dovrebbe farsi.
Settembre 2022: Bandito, Selma Lagerlöf, traduzione di Luca Tapparo, Iperborea
Un uomo viene rifiutato da una intera comunità, parroco compreso, perché accusato di aver commesso un atto di cannibalismo. Un uomo che continua a suscitare disgusto per quell’unica sua macchia, nonostante sia un uomo buono, un uomo che ha abbassato la testa e per espiare a quella colpa si sia messo al servizio di tutti. Un romanzo che racconta un pregiudizio, ma anche una storia d’amore. Che racconta che l’amore “Ha un unico riguardo: il riguardo per la persona amata” e un romanzo che contrappone la sacralità della vita a quella della morte. Ed è, in fondo, un atto di accusa contro la guerra.
Lo scelgo per come riesce a raccontarci un uomo che, prima ancora che con il rifiuto della gente, deve lottare con un suo senso di colpa; per il messaggio che ci trasmette senza la necessità di grandi proclami. E perché io non lo avrei mai letto, ma poi mi sono fatta trascinare da un consiglio e ho dovuto ricredermi. E poter ammettere di essermi ricreduta è sempre una cosa bellissima.
(Immagine: Debby Hudson – Unsplash)
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